Allergie primaverili: le graminacee

Le graminacee sono una famiglia di piante molto diffusa su tutto il globo, e spesso causa di fastidi per molti soggetti allergici. Le graminacee rappresentano l’elemento principale delle distese erbose, da qualsiasi parte del Mondo. Anche nelle città le graminacee sono molto diffuse: nei parchi e nei giardini, nei terreni incolti, ai margini delle strade. Delle 9000 specie di graminacee esistenti, ben 450 si possono ritrovare in Italia.
Le graminacee hanno un periodo di pollinazione che si estende dalla primavera per quasi tutta l’estate, e in gran parte delle regioni italiane costituiscono – in questi periodi – il polline prevalente nell’aria.
Per questo motivo, tra i soggetti allergici, molti sono sensibilizzati al polline delle graminacee e presentano i maggiori sintomi proprio in coincidenza con il picco di pollinazione delle graminacee.
I sintomi causati possono essere la rinite (con ostruzione e/o prurito nasale, starnuti, abbondante secrezione nasale, prurito in gola o alle orecchie), la congiuntivite (prurito, lacrimazione ed arrossamento oculare) o l’asma bronchiale (che si manifesta con difficoltà respiratoria, respiro sibilante o tosse). In alcuni casi, l’allergia alle graminacee può manifestarsi anche come orticaria da contatto (lesioni pomfoidi, simili a punture di zanzara e pruriginose quando la cute viene a contatto con l’erba) oppure con prurito orale quando il soggetto allergico mangia alcuni alimenti vegetali (tra questi mela, pomodoro, ecc).
Per la diagnosi dell’allergia alle graminacee è sufficiente effettuare il prick test oppure la ricerca delle IgE specifiche per graminacee. Una volta confermata la diagnosi, lo specialista allergologo potrà impostare la terapia più efficace nello specifico caso. Solitamente, per la rinocongiuntivite allergica e l’asma vengono impiegate terapie farmacologiche locali (spray nasali o terapia inalatoria bronchiale), tuttavia è importante sottolineare la disponibilità e l’efficacia dell’immunoterapia specifica per graminacee, ovvero il cosiddetto “vaccino”.

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