La celiachia

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, una proteina contenuta in alcuni cereali come frumento, farro, orzo, segale, avena, kamut, spelta e triticale.

La celiachia è attualmente considerata nei paesi occidentali una comune causa di malassorbimento: esistono differenze nell’incidenza geografica, queste possono essere messe in relazione, per esempio, all’età di introduzione del glutine nella dieta, infatti un suo precoce inserimento nella dieta potrebbe alterare l’equilibrio di un sistema immunitario non ancora completamente maturo. L’incidenza di questa intolleranza in Italia è aumentata notevolmente negli ultimi anni, questo anche perché finalmente la celiachia è stata accettata come malattia che necessita di attività terapeutica. Circa la diffusione della malattia, nel mondo occidentale i dati non sembrano esser molto diversi da quelli italiani. Nel continente asiatico vi è un’incidenza inferiore, forse in rapporto al tipo di dieta. In passato si riteneva che la celiachia fosse appannaggio esclusivo delle popolazioni europee. Anche i caratteri somatici, quali i capelli biondi e gli occhi azzurri, venivano descritti come tipici dei soggetti affetti da morbo celiaco. La malattia era pressoché sconosciuta tra i neri d’ America ed in oriente. Anche questo quadro, da un punto di vista epidemiologico si sta modificando. Grazie ai test ematochimici di recente introduzione (AGA, EMA, anticorpi anti transglutaminasi) la frequenza della celiachia si sta modificando anche in aree del mondo quali l’Africa del nord, il Medio Oriente e l’India, si assiste in questi anni a quella che possiamo chiamare la "globalizzazione" della celiachia. La diffusione geografica della malattia ricalca quella dei cereali contenenti glutine. L’utilizzo del frumento nei paesi in via di sviluppo è notevolmente aumentato negli ultimi anni, questa tendenza potrebbe essere la fase iniziale di una "pandemia" celiaca legata alla progressiva occidentalizzazione, dal punto di vista alimentare, della popolazione mondiale. La sintomatologia della celiachia non sempre si manifesta in modo palese, sempre meno frequentemente si accompagna ad una sindrome da malassorbimento: le forme cliniche possono essere molteplici ed avere conseguenze differenti sull’organismo. Accanto alla forma classica (diarrea, steatorrea, calo ponderale) si osserva sempre più:

– una forma subclinica: con sintomi esclusivamente extraintestinali

– una forma silente: in assenza di sintomi ma associata a patologie o gruppi a rischio per malattia celiaca (parenti di 1º grado, diabete mellito insulino-dipendente, tireopatie autoimmuni);

– una forma latente: con lesioni istologiche ma in assenza completa di sintomatologia (come si verifica in alcuni pazienti diagnosticati durante le campagne di screening di massa);

– una forma potenziale: in assenza di sintomatologia e di lesioni istologiche ma che caratterizza i pazienti che appartengono a categorie a rischio per malattia celiaca (parenti di 1º grado, ecc.)

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