Vino 2.0: con Vinix l’enologia diventa social

Vino e web: un connubio insolito, ma sempre più frequente, che unisce tradizione e modernità. Da un lato la bevanda alcolica italiana per eccellenza – che più invecchia più è considerata pregiata – dall’altro gli innovativi strumenti offerti dal dinamico universo digitale: due mondi apparentemente agli antipodi, che riescono però a incontrarsi, generando progetti interessanti e produttivi.

In che modo il vino va a nozze con la tecnologia?

La risposta a questo interrogativo è interamente concentrata nell’ambito di “internet”.  È qui che il settore enologico ha conosciuto, negli ultimi anni, una crescita notevole, anche se ancora la strada per la digitalizzazione del vino è lunga e tortuosa: le difficoltà difatti non mancano, soprattutto nel campo dell’e-commerce, e sono dettate intanto dall’impossibilità per il cliente di gustare il prodotto prima di procedere all’acquisto, ma anche dalla scarsa conoscenza della Rete da parte di molte cantine, specie quelle a gestione familiare.

Nello specifico, l’industria vinicola italiana non supera con le vendite online 30 milioni di euro, che, su un fatturato complessivo di oltre 4 miliardi, risultano in effetti pochi. Per questo c’è bisogno di investire sull’originalità per offrire all’e-commerce un valore aggiunto, qualcosa che possa avvicinare sempre più utenti, in particolar modo i ragazzi, al mondo del vino.

Un compito per nulla semplice che coinvolge quotidianamente delle giovani startup, impegnate nel promuovere la cultura enologica, associando al canale di vendita dei servizi aggiuntivi capaci di rendere più “social” l’esperienza online.

È il caso di Vinix, il social network enogastronomico focalizzato principalmente sul settore vinicolo. Progettata nel 2007 da un team di giovani guidato da Filippo Ronco (con un cognome perfettamente consono al suo campo d’azione!) la piattaforma ha inglobato lo scorso anno “Vinix Grassroots Market”, aprendo ad un social commerce “diretto, leale e dal basso”. Tramite Vinix gli utenti possono acquistare anche in gruppo (con amici-iscritti residenti in un raggio di 50 km) ottenendo notevoli sconti – fino al 51% rispetto al prezzo medio nelle enoteche – in base al numero di pezzi ordinati.

Oltre alla possibilità di creare insieme ai propri contatti dei gruppi collettivi di acquisto, Vinix permette ai suoi iscritti di confrontarsi liberamente, su tematiche enogastronomiche, e di organizzare cene e degustazioni, ponendosi non come un mero strumento di vendita ma come una piazza virtuale atta alla socializzazione.

E a giudicare dal numero di iscrizioni, gli internauti appassionati di vino sembrano gradire. Nel giro di un anno dall’integrazione del social commerce, Vinix ha infatti raggiunto 12mila utenti, riuniti in gruppi collettivi che inglobano fino a 200 persone, e circa 60 cantine, selezionate nell’intero territorio nazionale, con un numero di bottiglie vendute che, dallo scorso anno ad oggi, si aggira intorno a 16 mila e 500. Vinix vede, fra i più attivi, utenti inclusi nella fascia di età che va dai 30 ai 40 anni, anche se ad effettuare gli acquisti più costosi sono i consumatori più maturi.

Numeri di certo incoraggianti, che lasciano ben sperare in un rilancio, in chiave digitale, del settore vinicolo. Un bel “cin cin” virtuale fra antichità e innovazione.

Blabuzz

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