Migliori Scienziati Italiani: La Classifica di Top Italian Scientist Premia Perugia
Il sito Top Italian Scientist (TIS) è un sito gestito da accademici che misura in base ad indici di produttività scientifica il livello dei vari ricercatori italiani.
La valutazione viene fatta usando un indice numerico che si chiama “H” index ed il sito include ricercatori italiani che hanno un H index superiore a 30.
Il sito è aggiornato periodicamente in base alla pubblicazioni dei vari ricercatori.
Il sito TIS include quindi le eccellenze della ricerca italiana nei vari settori della ricerca in particolare della ricerca biomedica. Nell’ ultimo aggiornamento la classifica include numerosi ricercatori dell’ Università di Perugia.
La top “five” dei ricercatori perugini come riportata nel sito TIS è la seguente:
Al primo posto, 40mo nella classifica generale, si colloca l’ematologo di Perugia Prof. Brunangelo Falini con un H index di 77.
Al secondo e terzo posto con una H index di 67 e 66 la Prof.ssa Luigina Romani ed il Prof Paolo Puccetti, microbiologia e farmacologia.
Al 4 posto, 54mo, della classica generale si colloca l’internista Prof. Giancarlo Agnelli, con un H Index di 63.
Al quinto posto, 59mo della classifica generale, il gastroenterologo di Perugia il prof. Stefano Fiorucci, con un H index di 58.
Stefano Fiorucci è Professore Associato di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Perugia dove ricopre l’incarico di Responsabile del Laboratorio di Gastroenterologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale.
E’ inoltre Responsabile dell’Ambulatorio di Gastroenterologia ed Ecografia nell’Azienda ospedaliera di Perugia.
Tra le tante proposte di viaggio di Travel For Fans, il progetto ideato e realizzato dall’Associazione Culturale Rootsway, la rivista trentennale Il Blues in collaborazione con Altrimenti Viaggi Tour Operator non poteva mancare una visita alla città forse più abbinata al Blues, assieme a Memphis, di tutti gli Stati Uniti.Chicago, la metropoli dell’Illinois, è oggi considerata la mecca del Blues grazie alla grande ondata migratoria che, negli anni Quaranta e Cinquanta, dagli stai meridionali venne a dilatarne i confini della parte nera situata a sud verso ovest, oltre quel mercato di Maxwell Street che fu palcoscenico all’aperto per decine di importanti musicisti come Muddy Waters, Little Walter, Junior Wells, James, Jimmy Rogers, Sunnyland Slim, Otis Spann e Willie Dixon, oltre a Howlin’ Wolf, Rice Miller (ovvero Sonny Boy Williamson II), J.B. Lenoir, Koko Taylor, e i giovanissimi Otis Rush, Magic Sam e Buddy Guy.